Accelerare la guerra per potersi operare. Il 9 maggio è la data più attesa nel mondo. Quel giorno Vladimir Putin sarà sulla Piazza Rossa di Mosca, con l’esercito schierato per la celebrazione della vittoria contro i nazisti nella Grande guerra patriottica, mito fondativo dell’Unione sovietica. Molti analisti, nelle ultime settimane, avevano azzardato potesse essere il limite temporale entro cui il Cremlino aveva intenzione di “chiudere” la guerra in Ucraina, almeno la prima fase, per poter festeggiare una vittoria anche solo parziale.
L’eventualità si è fatta sempre più complicata, e anzi ha preso piede negli ultimi giorni l’indiscrezione secondo cui, al contrario, lo Zar coglierà l’occasione per annunciare l’inizio della “guerra totale” contro Kiev. Cosa questo possa significare non è ancora del tutto chiaro: bombardamenti a tappeto anche su Kiev e sulla parte occidentale del Paese? Missioni per mirate per eliminare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, anche fisicamente? L’uso delle temutissime armi tattiche nucleari?

Di sicuro, l’impressione è che affidando la guida sul campo al generale Gerasimov, Putin abbia…