Da quella di Mosca aperta in aprile le mostre sulla Nato sono fiorite ormai in tutta la Russia, dal confine con l’Ucraina, come ad esempio a Belgorod o a Kursk, fino a Vladivostok e addirittura oltre, sull’isola di Sachalin. Quella di Mosca al Museo di Storia Contemporanea si chiama “Nato. Cronaca della crudeltà”, l’entrata è libera e le scuole sono benvenute, a patto che gli studenti abbiano più di 16 anni.
Un’attenzione d’obbligo visto che si parla di crudeltà, ma ancora più involontariamente azzeccata dal momento che protegge i minori non tanto dagli orrori delle guerre quanto da quelli della propaganda russa. «Questa mostra è una merda in stile sovietico» si leggeva ancora fino a qualche settimana fa sul libro dei visitatori cui la guida Yaroslav Polestrov con sfoggio di democratica eleganza accennava al termine del tour affinché si lasciasse un pensiero, anche non allineato. «Non lasciarti ingannare dalla propaganda. Pace all’Ucraina e al mondo intero, libertà e saggezza alla Russia! » scriveva un altro messaggio, uno degli ultimi prima che il libro fosse fatto sparire.
E come non essere d’accordo coi disincantati…